La “Pia
Unione di Confratelli e Consorelle sotto il titolo di Maria Santissima
Addolorata” fu fondata Venerdì 27 aprile 1888 dall’arcivescovo mons. Ernesto
Mazzella (1887-1897). Lo Statuto originario era formato di 10 articoli che regolavano la vita interna confraternale, compilato
dall’Arciprete Franchini il 20 Maggio dello stesso anno ed approvato
dall’arcivescovo il primo Giugno.
La
volontà di fondare un’associazione religiosa in onore della Beatae Mariae Virginis Septem Dolorum
era stata espressa nella lettera prima citata del sindaco de Toma a mons.
Pedicini, già nel 1871: “la Deputazione rendevasi certa la detta popolazione
che tutto potevano ottenere mercé l’intervento delle Autorità sì
Amministrativa, che Ecclesiastica, tanto che dopo Pasqua, ‘Deo placente’,
vedrassi per una congregazione, almeno di spirito…ed Ella ne conosce qualche
cosa per mezzo del teologo Signor D’Aloja”. Il domicilio iniziale della Confraternita fu situato nella chiesa di Santa Maria di Loreto di pertinenza del Comune, ma appartenuta alle Monache Benedettine. L’arcivescovo Mazzella si interessò direttamente affinché l’ex edificio claustrale fosse affidato alla nuova Confraternita Mariana. Il 23 novembre 1889, in occasione della Santa Visita, il prelato decretò che la Pia Unione dell’Addolorata si riunisse nella chiesa delle Monache, costrette di forza ad abbandonare il Monastero qualche mese prima, nel marzo dello stesso anno a causa delle leggi eversive del Regno d'Italia (l. 3036 del 7 Luglio 1866), anche in considerazione del fatto che in quella chiesa la venerazione per l’Addolorata, compatrona di Valenzano assieme a San Rocco, era presente da almeno sessant’anni.
Maria SS. Addolorata in processione durante la festa del 21 Novembre dei primi del Novecento.
Fin dal 1827, infatti, compaiono, negli esiti del Monastero, le spese per il culto alla Vergine dei Sette Dolori; furono molto probabilmente le Badesse che commissionarono, intorno al 1820-25, la statua lignea dell’Addolorata, dedicandole anche un altare nella loro chiesa, come è attestato verso il 1860, in una Visita Pastorale.
L’amministrazione municipale di Valenzano, con delibere del 17 gennaio, 20 aprile e 30 giugno 1895, concesse la chiesa monastica alla Confraternita secondo il volere dell’Ordinario Diocesano, sotto date condizioni.
Il quadro raffigurante l'ex-voto all'Addolorata a devozione di Antonio Rogondino, rimasto illeso dopo essere caduto, che era conservato nella Chiesa di Santa Maria di Loreto.
Nella chiesa delle ex Benedettine, la Confraternita continuò il culto che le Monache avevano per secoli dedicato a Maria SS.ma Addolorata e vi faceva celebrare una messa ogni domenica dell’anno oltre alle SS. Messe del giorno di Natale, dell'Epifania, della Pasqua di Risurrezione e delle due festività dell'Addolorata, con relative novene del S. Natale, di S. Benedetto, di S. Anna, della Natività di Maria SS.ma, e due Settenari nella Chiesa Matrice in occasione delle due festività annuali dell'Addolorata (15 Settembre e 21 Novembre, così come appare dalle richieste per processioni e festeggiamenti).
L’utilizzo da parte della Confraternita della chiesa di Santa Maria di Loreto è documentata ininterrottamente fino al 1934. Probabilmente a partire dal 1935 (forse anche in considerazione del fatto che la Confraternita non ebbe mai un riconoscimento giuridico) la chiesa e l'annesso Monastero tornarono in possesso del Comune e qui poi vi si trasferì.
Maria SS. Addolorata scortata dall'omonima Confraternita in una foto della Processione dei Misteri del Venerdì Santo degli anni '30.
Si può pertanto supporre che i motivi sopra citati spinsero l'allora Arciprete Michele Lucente a costruire un altare dedicato all'Addolorata (esattamente di fronte a quello del Patrono San Rocco, pertanto il terzo da sinistra) nel 1936 e a qui collocarvi l'antica statua trasferendola dalla sede storica della Confraternita.
Mancando un'appropriata datazione della statua lignea dell'Addolorata c'è da considerare anche la probabilità, non certamente remota, che l'attuale Addolorata sia stata commisionata dall'allora Arciprete Lucente contestualmente alla costruzione del nuovo altare nella Chiesa Matrice di San Rocco, in considerazione del fatto che qui la Confraternita ebbe sede dopo esser stata costretta a cedere quella storica.
L'Addolorata durante una Processione dei Misteri degli anni '40-'50 del Novecento.
In seguito ai pesanti restauri degli anni 1963-64 ad opera dell'allora Arciprete Domenico Labellarte, l’altare dell’Addolorata, insieme a tutti gli altri altari della chiesa di S. Rocco, venne demolito e la statua trasportata nella chiesa del Padreterno. A seguito di indicazioni che seguirono il Concilio Vaticano II, infatti, il Parroco della Chiesa Matrice di San Rocco non si limitò a smantellare gli altari, ma anche ad "archiviare" le statue che erano venerate dai fedeli, con l'unica eccezione per quella del Patrono San Rocco e dell'Arcangelo Michele.
L'altare dedicato a Maria SS. Addolorata dopo gli interventi di restauro della chiesa degli anni '60, in cui prese posto un quadro del pittore Umberto Colonna raffigurante la Vergine con accanto la statua lignea del Crocifisso quattrocentesco, di scuola senese.
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"Collocazione provvisoria" dell'Addolorata accanto al Crocifisso quattrocentesco in attesa del termine dei lavori per la realizzazione della nuova nicchia. |
L'attuale nicchia dedicata all'Addolorata e al Crocifisso (2007).
Durante gli anni '80 e '90 la Confraternita fu retta con molta dignità e devozione da un'infaticabile Priora anche se il numero degli iscritti scese sempre di più fino ad arrivare ad una dozzina di consorelle.
L'Addolorata scortata dall'omonima Confraternita durante la Processione dei Misteri del 2002.
A partire dal 2012, infine, ricostituitasi la Consulta ed il Consiglio Direttivo, in ottemperanza con le disposizioni dello Statuto Diocesano per le Confraternite, i nuovi membri si stanno impegnando per una nuova e più longeva vita della venerabile Confraternita dell'Addolorata.
Fonti: Bollettino Parrocchiale del Dicembre 2001.
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