sabato 31 gennaio 2015

L'evangelizzazione nelle Processioni della Settimana Santa



Ceneri, palme e rami d'ulivo, spighe, fiori e candele, campane e troccole sono solo alcuni dei tanti simboli che sono riccamente presenti durante le funzioni e i Riti della Quaresima e della Settimana Santa.

Ma senza ombra di dubbio la portata evangelizzatrice delle processioni penitenziali della Settimana Santa, in modo particolare quella dei Misteri, non ha eguali.



Nel caso specifico di Valenzano si tratta di raffigurazioni di gruppi statuari in cartapesta che illustrano dal vivo e con profondo rispetto tutte le fasi della Passione e Morte di Gesù, diventando un Vangelo vivente per le strade della nostra cittadina e dove trova profondo spazio la continuità della tradizione cristiana.

L'educazione religiosa e l'evangelizzazione che la Processione dei Misteri incorpora è sicuramente tra le più fertili dei riti della pietà popolare, ma non solo.

Importante è anche l'aspetto caritatevole e i legami d'amicizia che nascono e si instaurano tra proprietari, portatori, ragazze al pizzo e tra i bambini, la cui condotta cristiana maturerà con le storie raccontate e con le prime infarinature catechistiche impartite dai più veterani.

C'è di più. La genuinità della devozione popolare nella Processione dei Misteri permette l'evangelizzazione di laici che sono chiamati a collaborare con i proprietari dei Misteri per lo svolgimento della processione stessa. Laici che, probabilmente, non hanno altre occasioni di avvicinarsi ai Misteri Divini e all'annuncio della Redenzione di Gesù se non quella riservata dalla Processione.

Foto Giuseppe Roppo - 2012

I Riti stessi scuotono gli animi anche di coloro che non hanno modo di apprendere la Buona Novella canonicamente, ma si commuovono davanti alle raffigurazioni sacre. Primo importante passo, certamente non l'unico, per una vera e profonda conversione.

Gli aspetti della Processione stessa, invariati da secoli (tranne un breve periodo di pochi anni, che permise agli allora valenzanesi di valutare e capire l'enorme errore collegato alla manipolazione dei Riti), producono frutti in abbondanza, permeano la coscienza e l'anima di ogni battezzato, sopratutto di coloro che hanno dimenticato la grazia ricevuta col Battesimo stesso.

Diventa, dunque, di assoluta priorità, per coloro che direttamente ed indirettamente partecipano e vivono i Riti della Settimana Santa, salvaguardarli da contaminazioni successive e da revisionismi che scalfirebbero l'integrità della stessa e la continuità delle tradizioni. 



In conclusione i Riti processionali quaresimali e della Settimana Santa valenzanese, seppur con diverse pecche che ne contaminano certamente lo spirito religioso, hanno alla base una profonda portata evangelizzatrice. 

Non sono certamente gli orari, i percorsi o le struggenti note delle secolari marce funebri a dover subire modifiche e manipolazioni. 
Bensì, l'obiettivo da raggiungere, da parte di tutti, è quello di purificare gli stessi, adattando la nostra condotta ed il nostro porci in modo consono agli stessi, rendendoli ancor più coerenti con il messaggio redentivo di Cristo, la cui Passione e Morte rappresentano la più alta forma di dimostrazione dell'Amore di Dio.


31 Gennaio 2015

Riccardo Davide Grimaldi
Priore

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