Ceneri,
palme e rami d'ulivo, spighe, fiori e candele,
campane e troccole sono solo alcuni dei tanti simboli che sono riccamente
presenti durante le funzioni e i Riti della Quaresima e della Settimana Santa.
Ma senza
ombra di dubbio la portata evangelizzatrice delle processioni penitenziali
della Settimana Santa, in modo particolare quella dei Misteri, non ha eguali.
Nel caso
specifico di Valenzano si tratta di raffigurazioni di gruppi statuari in
cartapesta che illustrano dal vivo e con profondo rispetto tutte le fasi della
Passione e Morte di Gesù, diventando un Vangelo vivente per le strade della
nostra cittadina e dove trova profondo spazio la continuità della tradizione
cristiana.
L'educazione
religiosa e l'evangelizzazione che la Processione dei Misteri incorpora è
sicuramente tra le più fertili dei riti della pietà popolare, ma non solo.
Importante è
anche l'aspetto caritatevole e i legami d'amicizia che nascono e si instaurano
tra proprietari, portatori, ragazze al pizzo e tra i bambini, la cui condotta
cristiana maturerà con le storie raccontate e con le prime infarinature
catechistiche impartite dai più veterani.
C'è di più.
La genuinità della devozione popolare nella Processione dei Misteri permette
l'evangelizzazione di laici che sono chiamati a collaborare con i proprietari
dei Misteri per lo svolgimento della processione stessa. Laici che,
probabilmente, non hanno altre occasioni di avvicinarsi ai Misteri Divini e
all'annuncio della Redenzione di Gesù se non quella riservata dalla
Processione.
Foto Giuseppe Roppo - 2012 |
I Riti
stessi scuotono gli animi anche di coloro che non hanno modo di apprendere la
Buona Novella canonicamente, ma si commuovono davanti alle raffigurazioni sacre.
Primo importante passo, certamente non l'unico, per una vera e profonda
conversione.
Gli aspetti
della Processione stessa, invariati da secoli (tranne un breve periodo di pochi
anni, che permise agli allora valenzanesi di valutare e capire l'enorme errore
collegato alla manipolazione dei Riti), producono frutti in abbondanza,
permeano la coscienza e l'anima di ogni battezzato, sopratutto di coloro che
hanno dimenticato la grazia ricevuta col Battesimo stesso.
Diventa,
dunque, di assoluta priorità, per coloro che direttamente ed indirettamente
partecipano e vivono i Riti della Settimana Santa, salvaguardarli da
contaminazioni successive e da revisionismi che scalfirebbero l'integrità della
stessa e la continuità delle tradizioni.
In
conclusione i Riti processionali quaresimali e della Settimana Santa
valenzanese, seppur con diverse pecche che ne contaminano certamente lo spirito
religioso, hanno alla base una profonda portata evangelizzatrice.
Non sono
certamente gli orari, i percorsi o le struggenti note delle secolari marce
funebri a dover subire modifiche e manipolazioni.
Bensì, l'obiettivo da
raggiungere, da parte di tutti, è quello di purificare gli stessi, adattando la
nostra condotta ed il nostro porci in modo consono agli stessi, rendendoli
ancor più coerenti con il messaggio redentivo di Cristo, la cui Passione e
Morte rappresentano la più alta forma di dimostrazione dell'Amore di Dio.
31 Gennaio 2015
Riccardo Davide Grimaldi
Priore
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